Una notte per ricordare
Mente&Cervello, Novembre 2008, n. 47
Durante il sonno il nostro cervello non è mai a riposo: l'attività cerebrale notturna è fondamentale per analizzare dati, consolidare ricordi e addirittura risolvere problemi. Di Robert Stickgold e Jeffrey M. Ellenbogen
Nel 1865 Friedrich August Kekulé si risvegliò dopo uno strano sogno: un serpente, roteando su se stesso, si afferrava la coda mordendola. Come molti chimici organici del suo tempo, Kekulé lavorava alla struttura chimica del benzene, ancora misteriosa. E - sempre che la storia sia vera - il sogno gli permise di capire che questa molecola formava una struttura ad anello. Fu un'intuizione, la sua, capace di rivoluzionare la chimica organica, e che gli valse un titolo nobiliare in Germania.
Nessuno di noi ha mai avuto un simile riconoscimento, eppure c'è qualcosa di familiare nel modo di risolvere i problemi di Kekulé. Che si tratti di scegliere quale scuola frequentare, di valutare una proposta di lavoro o di chiedere la mano della fidanzata, «dormirci sopra» sembra portare quella chiarezza necessaria per incastrare i tasselli della nostra esistenza. Ma in che modo il sonno ci fornisce le risposte?
Le ricerche più recenti ci dicono che, mentre siamo addormentati, il cervello elabora le informazioni della giornata; passa al setaccio i ricordi freschi, li stabilizza, li copia e li completa affinché siano utili il giorno dopo. Una notte di sonno li rende impermeabili alle interferenze prodotte da altre informazioni, consentendoci di rievocarli con più efficienza il mattino seguente. Ma il sonno non si limita a rinforzare i ricordi; dormire consente al cervello di selezionare le memorie appena formate e di identificare ciò che è bene immagazzinare. Il sonno conserva infatti soltanto le parti emotivamente importanti di un ricordo, e ci permette anche di analizzare complessi di ricordi per scoprirne le relazioni o di cogliere l'essenza di un ricordo mentre i dettagli superflui scompaiono. Forse dormire ci aiuta anche a scoprire il significato di ciò che abbiamo appena imparato.
Da http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Una_notte_per_ricordare/1333663
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