Nello scorrere le righe ho avuto voglia di rispondere all'Autore, l'ho fatto, di seguito il mio articolo.
I NUMERI DELLA DROGA CI SPAVENTANO!
Ho letto l’articolo sul n. 11 del 13 giugno firmato A. Falcone a commento di uno studio sull’uso di droghe in Abruzzo. Non conosco tale studio; ma mi ha colpito il netto distacco preso nei confronti dei dati presentati. Sono 18 anni che lavoro nel campo delle dipendenze, nella vostra ma anche mia Ortona presso il Soggiorno Proposta onlus.
Ho ricercato altri dati, che reputo scientifici per metterli a disposizione di quanti sono interessati ad approfondire. Per i nostri Servizi è un buon punto di lettura per l’evoluzione dei fenomeni. Sono raccolti nel “Rapporto sul fenomeno di uso ed abuso di sostanze stupefacenti nella regione Abruzzo – Anno
Non do una mia lettura personale ma comunico che sono a disposizione nel nostro sito www.soggiornoproposta.org link dipendenze.
Mi permetto invece di esprimere un mio punto di vista. I numeri sicuramente possono variare e forse a ribasso. Ma il problema droghe esiste e nessuna città è un’isola felice. Non lo è neanche la nostra Ortona. Capisco che certi numeri spaventano e lo fanno perché a quel numero associ subito dei volti, i volti dei nostri giovani.
La sollecitazione non deve avvenire per un eroinomane in più o in meno. Il problema è più grande. Negli ultimi anni l’uso di “droghe leggere e non” sta entrando nella realtà esperienziale dei giovani. Non ci sono più “i ragazzi dello zoo di Berlino”, ma ci sono i nostri giovani, con i loro bei volti, con i loro bei vestiti, che nella “normalità” della loro esistenza fanno uso di sostanze. La cocaina sta diventando amica di tanti fine settimana, l’uso di eroina sniffata, di ecstasy, anfetamine, ecc. sono entrate nella NORMALITA’ della vita dei nostri ragazzi. L’uso/abuso di alcool “E’ NORMALITA’” già da giovanissimi; provate ad affacciarvi a qualche pizzeria il sabato sera.
L’età dello sballo si è abbassata, i nostri giovanissimi fanno facilmente esperienze di questo genere, ma, trovandosi poi a dover gestire questa realtà difficile e non sempre hanno la forza, la formazione e il sostegno per uscirne fuori, o far sì che rimangano solo esperienze occasionali o temporanee.
Caro Antonio, dobbiamo sveglia-re le coscienze e le intelligenze. Troppi adolescenti sono a rischio e molti giovani sono già nel problema. Non aspettiamo quando il problema bussa in casa.
I giovani ci interpellano. I giovani di Ortona ci chiedono attenzione, valorizzazione, spazi e libertà di mettere in gioco le loro positività. Ma se non trovano punti di riferimento, luoghi e proposte, altro non rimane che crearsi un po’ di “euforia” in qualche angolo della nostra bella città, annegare la noia in qualche bicchiere in qualche festicciola nella normalità delle proprie case e poi caricarsi di adrenalina in corse sfrenate con la moto o la macchina (Via Monte Maiella ne sa qualche cosa!).
ADULTI mettiamo insieme le energie (Genitori, Amministrazione, Istituzioni scolastiche e religiose, Associazionismo, ecc.) per offrire PROPOSTE di vita interessanti, che diano gioia e serenità ai nostri giovani. E’ l’unico modo per dire che certe statistiche non ci riguardano!
Leonello Moriconi
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