Mente&Cervello, aprile 2009, n. 52
L’intervista. Il medico di Welby
Affetto da distrofia muscolare, Piergiorgio Welby invocava una «morte opportuna». A colloquio con Mario Riccio, il medico che ha fatto la sua volontà. Di Cinzia Sgheri
È il 20 maggio 2002. Sul suo blog Il Calibano Piergiorgio Welby invia un SOS a tutti i naviganti. E scrive:
Se un medico vi dicesse: «Lei ha una malattia incurabile e le resta poco da vivere, però noi potremmo farle un buco in pancia (gastrostomia) per poterla alimentare, poi le praticheremo un foro nel collo (tracheotomia) per permetterle di respirare, le introdurremo un tubicino nell'uretra (catetere vescicale) per consentirle di urinare, un'infermiera le svuoterà giornalmente l'intestino; naturalmente dovremo sottoporla a forti terapie antibiotiche per contenere le infezioni causate dai tubi e inevitabilmente dovrà sopportare i decubiti, piaghe dolorose che corrodono la carne fino all'osso. Però lei potrà vivere anche un anno o più!». E se un medico vi dicesse: «Lei ha una malattia incurabile e le resta poco da vivere, però noi potremmo ridurre le sue sofferenze al minimo e, su sua richiesta, procurarle una morte indolore, purtroppo la scienza ha i suoi limiti». Da quale medico vorreste essere curati?
da sito: http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/L%E2%80%99intervista._Il_medico_di_Welby/1337698
(26 marzo 2009)
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